Alla libreria Libri Liberi (via San Gallo 25R – Firenze) venerdì 15 giugno alle ore 18 si inaugura la mostra “ArTavanti a Libri Liberi”. La mostra del gruppo ArTavanti e curata da Federico Napoli sarà visitabile fino a domenica 1 luglio. Ma da dove nasce il gruppo ArTavanti?
Il caso, o il destino, volle che sei artisti si incontrarono in Via Tavanti, a Firenze. Li accomunava l’idea di un’arte che si spingesse oltre gli argini del consueto. Così a settembre 2017 è nato il Gruppo ART-avanti che si fonda sul concetto di un’arte che guarda avanti, lasciando ampio spazio alla sperimentazione, alla ricerca e all’innovazione. Il Gruppo ArTavanti proporre percorsi artistici liberi, sinceri e al contempo complessi, introspettivi o al contrario espansivi e irriverenti.
L’insurrezione artistica è di casa in questo gruppo bizzarro e poco avvezzo a seguire i comuni canali dell’arte contemporanea. E per insurrezione si intende un movimento, una tensione, uno slancio verso un’alternativa possibile, verso nuove frontiere, verso un concetto d’arte fruibile ma al contempo sciolta dalle catene.
Gli ART-avanti sono:
Antonietta Freni
Artista poliedrica, con una lunga e grandiosa carriera alle spalle, non smette mai di ricercare e di sperimentare. Le ultime sue opere sono una rivisitazione ed una evoluzione del “gesto” alla Fontana, con un intenso potere di sintesi che abbina riferimenti storici, letterari e artistici a una tecnica unica e provocatoria: forme o figure tridimensionali ottenute tirando una stoffa elastica lucida (dai colori eleganti come l’oro e l’argento) sopra a maschere o oggetti che si intravedono sotto la stoffa, evocando atmosfere esistenzialiste e al contempo surreali.
Vincenzo Gualano
Artista eccentrico e innovativo, partendo dal surrealismo ha creato stili del tutto personali, come L’Equazionismo Astromistico e la New Tecnique, detta anche Evoluzione che si caratterizza per una evidente maturazione stilistica nella quale prevale la sintesi della figura, mai astratta, ma semplificata e concettuale. Le figure nascono dal tiraggio di stoffa elastica, attraverso degli stecchini fermati poi con delle puntine. Tutto applicato su tavola o tela. Le figure vengono poi delineate attraverso colori acrilici spray che ricordano decisamente i bellissimi colori dei panneggi dei maestri del Rinascimento (le lacche, il celeste, l’oro, il verde). Ma Vincenzo deve spingersi oltre, oltre i confini della pittura: è nato così l’Indipendenzialismo. Questa nuova tecnica mette al centro il colore come elemento indipendente dal supporto. Con espedienti quasi magici, ma scientifici, Vincenzo ha trovato il modo di liberare il Colore dalla schiavitù del supporto!
Simone Parri
Maestro artigiano, le sue opere sono inconfondibili, inimitabili. Usa piccoli pezzi di polestirene coibentato per costruire immagini, figure tridimensionali, veri e propri quadri-sculture che si accendono di colori sinceri, puliti. La pace del bianco fa da sottofondo a riflessioni chiassose e appassionate sull’uomo, l’esistenza e la natura.
Alessandro Giannini
La fotografia di Alessandro Giannini si colloca tra il reale e il simbolico, direi è una fotografia quasi metafisica. Sta sospesa tra dolcezza e spiritualità, tra romanticismo e inconsistenza. Una fotografia precisa, studiata, come un quadro fiammingo. Appunto, vi consiglio di non guardare troppo le foto di Giannini, vi potreste rendere conto definitivamente che è inutile dipingere.
Lorenzo Bonamassa
Artista psichiatra, di derivazione punk, pone al centro della sua ricerca l’essere umano immerso, annegato nella civiltà odierna. Un umanesimo post-moderno, oppure, come è stato definito un Rinascimento Punk, in cui l’artista grida con violenza la perdita del senso delle cose, il dominio insensato della tecnologia dell’apparire, senza che si scorgano nuovi contenuti. Nei suoi lavori l’uomo è aggredito da un concreto senso di vuoto, dall’anestesia dei sentimenti e allora le sue figure cercano di ribellarsi, non vogliono essere belle, non vogliono apparire, ma vogliono solo urlare quello che hanno dentro, verso una sorta di insurrezione concettuale della figura.
SKIM
Skim ha il grande merito di aver dato al Graffito e al Murales una nuova evoluzione artistica, portando, col suo stile unico, il mondo dell’arte di strada su tela. Skim rivela una sensibilità nell’uso di colori vivaci ed accattivanti propria a pochi, così come la sua tecnica, connubio perfetto tra old school e innovazione, che definisce nettamente il suo stile ironico, caustico e poetico. Con i suoi “Puppets” e i suoi “Caos” interpreta le storie e le ambientazioni più disparate: analizza la quotidianità e la traduce in arte sorprendendo lo spettatore per il contrasto tra l’esplosione di colore delle suo opere e il messaggio mai banale che vuole trasmettere con esse. Skim con il suo motto “In Color We Trust” si sta facendo largo con mostre e performance in contesti nazionali ed internazionali. Inoltre porta avanti il suo progetto di colorare i grigi muri delle scuole e insegnare ai ragazzi l ‘arte del graffito lasciando il suo segno e ad oggi sono più di 15 scuole in italia che hanno chiesto il suo intervento.