Primo appuntamento con il teatro all’interno della rassegna AL CHIARO DI LUNA, serie di eventi organizzati nel giardino di Libri Liberi in via San Gallo 25r a Firenze.
Mercoledì 15 luglio la compagnia Il Chiodo Fisso presenta un classico del teatro in vernacolo: “Gallina Vecchia” di Augusto Novelli. La regia dello spettacolo è a cura di Patrizia Morini.
La serata, con ingresso libero e gratuito, è pensata per ampliare la base sociale dell’associazione e promuovere le sue attività. Appuntamento a partire dalle ore 20:30 in via San Gallo 25R a Firenze (ingresso Libri Liberi Sit and Breakfast). Verrà offerto un piccolo aperitivo di benvenuto.
Al chiaro di luna è una rassegna dell’Associazione Culturale Vittorio Rossi – Libri Liberi in collaborazione con Libri Liberi Teatrino del Gallo e Libri Liberi Sit’N’Breakfast.
LA TRAMA: L’azione si svolge a Firenze, nel quartiere di San Lorenzo. Nunziata è una donna d’affari, una bottegaia scaltra ed estremamente autonoma per il proprio tempo, tanto da gestire non solo la propria impresa direttamente e con polso, ma anche una vita privata dove, accanto al marito infermo, coltiva l’amante, Bista, suo dipendente, proprio sotto gli occhi del coniuge. All’alzarsi del sipario la donna è da poco rimasta vedova e il fedele Bista, innamorato, spera ora di poter finalmente coronare il sogno di una vita comune alla luce del sole. D’altro avviso Nunziata, che, ritenendosi ancora piacente e soprattutto sicura delle proprie cospicue finanze, s’invaghisce del giovane fidanzato della sua affittuaria, Ugo, tanto da tentare di strapparlo alla ragazza e farselo amante, promettendogli uno stipendio certo e sventolandogli le sue ricchezze sotto il naso. L’ordito si scontra però inevitabilmente con i sentimenti di Bista e della Gina, che insieme riescono a capovolgere la situazione, gettando la donna nel ridicolo. Il finale, in apparenza lieto, rivela però tutta l’amarezza di un inevitabile compromesso. I due fidanzati si riuniranno, ma le battute della giovane promessa sposa lasciano intendere chiaramente che il bello e spregiudicato Ugo non solo non metterà la testa a posto, ma che il futuro che li attende sarà di tradimenti e di inevitabile rassegnazione per lei. Quanto a Nunziata e Bista, anche in questo caso la coppia torna a formarsi e anche qui è evidente il risvolto amaro. Ormai smascherata e messa alla berlina, la donna non ha altra alternativa che rivolgersi all’affezionato amante per non rimanere sola, ristabilendo così anche la perduta rispettabilità, mentre Bista, per troppo amore, accetta la situazione data.
Un intreccio estremamente contemporaneo, pur riportando la data 1911, dove i caratteri, la salvaguardia di certe apparenze, ma anche la cattiveria o l’amarezza dei personaggi, riportano a un vissuto che non ha veramente tempo e che è tanto più attuale oggi, rispetto all’epoca del debutto. Il personaggio di Nunziata soprattutto, che non intende rassegnarsi all’avanzare dell’età e cerca in tutti i modi di contrastare il tempo che passa, donna manager ante litteram. Chissà cosa avrebbe fatto oggi, con le sue finanze, nell’era della chirurgia plastica.